A dire situation has unfolded in the occupied West Bank as a Palestinian human rights organization has accused Israel of being responsible for the life of a seriously ill prisoner. Moatasem Raddad, a 42-year-old prisoner from Saida, near Tulkarm, has been suffering from “dangerous” health conditions. The Palestinian Prisoners’ Club has warned against committing a “medical crime” and urged immediate action to save Raddad’s life.
Raddad has been detained since 2006 and has faced numerous hardships in captivity. During his arrest, he sustained injuries from shrapnel, and inadequate detention conditions led to a deterioration in his health. The organization claims that Raddad is being held in a cell in Ofer Prison which is described as unfit for human habitation.
His health condition is among the most severe seen in Israeli occupation prisons, according to the organization. Persistent fainting spells and daily intestinal bleeding are just a few of the distressing symptoms Raddad is currently experiencing. In a heartbreaking message, he expressed his fear of becoming the next martyr inside the prison walls.
Raddad’s plea sheds light on the unimaginable suffering of ill Palestinians in Israeli prisons. They endure hunger, thirst, oppression, abuse, and torture, all while being deprived of basic healthcare. Raddad’s final request is that his body not be claimed by those who left him to die inside the prison walls.
Meanwhile, the commander of the Israeli army in the West Bank has extended the use of video conferencing technology for military court sessions until July 1st. This decision has been met with criticism as it further disconnects prisoners from their right to fair and transparent legal proceedings.
It is essential for the international community to take urgent action to address the deteriorating health of Moatasem Raddad. The violation of the basic human right to healthcare highlights the ongoing suffering experienced by Palestinian prisoners in Israeli jails. Immediate attention and intervention are required to prevent further loss of life and alleviate the inhumane conditions endured by these individuals.
Una situazione drammatica si è verificata nella Cisgiordania occupata quando un’organizzazione palestinese per i diritti umani ha accusato Israele di essere responsabile della vita di un prigioniero gravemente malato. Moatasem Raddad, un prigioniero di 42 anni proveniente da Saida, vicino a Tulkarm, sta soffrendo di condizioni di salute “pericolose”. Il Club dei Prigionieri Palestinesi ha avvertito di commettere un “crimine medico” e ha esortato un’azione immediata per salvare la vita di Raddad.
Raddad è stato detenuto dal 2006 e ha affrontato numerose difficoltà durante la prigionia. Durante il suo arresto, ha riportato lesioni da schegge e le condizioni di detenzione inadeguate hanno causato un peggioramento della sua salute. L’organizzazione afferma che Raddad sia detenuto in una cella nel carcere di Ofer, descritta come inadatta per l’abitabilità umana.
La sua condizione di salute è tra le più gravi mai viste nelle carceri di occupazione israeliane, secondo l’organizzazione. Crisi di svenimento persistenti e sanguinamenti intestinali quotidiani sono solo alcuni dei sintomi angoscianti che Raddad sta attualmente vivendo. In un messaggio straziante, ha espresso la sua paura di diventare il prossimo martire all’interno delle mura della prigione.
L’appello di Raddad getta luce sul sofferenza inimmaginabile dei palestinesi malati nelle carceri israeliane. Essi subiscono fame, sete, oppressione, abusi e torture, tutto ciò mentre vengono privati di cure mediche di base. L’ultimo desiderio di Raddad è che il suo corpo non venga reclamato da coloro che lo hanno lasciato morire dentro le mura della prigione.
Nel frattempo, il comandante dell’esercito israeliano in Cisgiordania ha prorogato l’uso della tecnologia delle videoconferenze per le udienze militari fino al 1º luglio. Questa decisione è stata criticata poiché allontana ulteriormente i prigionieri dal loro diritto a un processo legale equo e trasparente.
È essenziale che la comunità internazionale agisca urgentemente per affrontare il deterioramento della salute di Moatasem Raddad. La violazione del diritto umano fondamentale alla salute mette in luce la sofferenza continua dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. È necessaria un’attenzione e un’interferenza immediate per evitare ulteriori perdite di vite e alleviare le condizioni disumane subite da queste persone.
Termini chiave o gergo:
1. Cisgiordania occupata: Si riferisce alla regione della Cisgiordania, che è stata occupata da Israele dal 1967.
2. Organizzazione palestinese per i diritti umani: Ente che si occupa di tutelare e promuovere i diritti umani nel contesto palestinese.
3. Crimine medico: Si riferisce all’accusa di negligenza medica o mancanza di cure nei confronti del prigioniero malato.
4. Carcere di Ofer: Carcere situato nella Cisgiordania occupata, utilizzato da Israele per detenere prigionieri palestinesi.
5. Martire: Termine usato per indicare una persona che muore per la causa o la fede.
6. Palestinesi malati nelle carceri israeliane: Si riferisce ai palestinesi incarcerati e che soffrono di problemi di salute all’interno delle carceri israeliane.
7. Videoconferenze per le udienze militari: Utilizzo di tecnologia di videoconferenza per condurre udienze legali per prigionieri detenuti in carcere.
Link correlati suggeriti:
1. Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani
2. BTselem (Organizzazione israeliana per i diritti umani)
3. Palestinian Prisoners Society